La Sacra Spina di San Giovanni Bianco opuscolo a cura della Parrocchia di San Giovanni Bianco |
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Vistallo Zignoni e la Sacra Spina
L'arrivo della Sacra Spina a S. Giovanni B.
Il culto della Sacra Spina nel corso dei secoli
Le feste del V centenario e l'attesa del 2005
Suoni, luci e colori di una festa sempre viva
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Il prodigio del 1932
Nella storia recente della
Sacra Spina, autenticata da atti ufficiali e vissuta personalmente da molti
fedeli che, ancor vivi, la testimoniano, sono memorabili i fenomeni
prodigiosi del 1921 e del 1932, anni in cui la data del 25 marzo coincise
con il Venerdì Santo.
Già nella ricorrenza del
Venerdì Santo 25 marzo 1910 il padre gesuita A.Ferreto, studioso della
passione di Cristo, aveva avvertito il parroco don Giovan Maria Brigenti,
pregandolo di osservare se la Sacra Spina rivelasse segni di una
“fioritura”. Ma l’avviso giunse in ritardo e si dovette rimandare la verifica del fenomeno alla successiva scadenza del 25 marzo 1921.
Per
una comprensibile prudenza il fenomeno fu però allora osservato solo da
poche autorità religiose e laiche. Ci si convinse così appieno della
fondatezza di tale connessione cronologica e con animo fervoroso la
popolazione si dispose all’attesa del 25 marzo 1932.
Con
la costruzione di un nuovo tempietto tabernacolo in bronzo, la consacrazione
del nuovo altare dedicato alla Sacra Spina e il restauro generale della
chiesa, si curò il decoro esteriore, consono al grande avvenimento.
Con
corali esercizi di pietà e di rinnovamento spirituale si disposero gli animi
alla corretta comprensione dell’annunciato fenomeno prodigioso.
Perché poi non mancasse il carattere dell’ufficialità, si nominò una
commissione vescovile, composta da autorità religiose e da studiosi delle
varie scienze, con il compito di osservare, analizzare ed esprimere un
autorevole giudizio sull’eventuale natura miracolosa dell’atteso fenomeno.
Venne dunque il 25 marzo, senza che però sulla Sacra Spina si registrasse
alcun segno particolare.
Non
per questo venne meno la fiducia dei fedeli: si moltiplicarono, anzi, i riti
propiziatori e le veglie di preghiera, nella convinzione che il miracolo
fosse imminente.
Ed
avvenne, infatti: nel giorno di Pasqua, 27 marzo, alle ore 23.10 circa, la
Sacra Spina si tinse di una macchia sanguigna.
Le
spontanee acclamazioni di gioia dei presenti salutarono il compimento
dell’aspettativa generale, il giudizio della commissione esaminatrice
confermò il carattere straordinario dell’evento, i 200 mila fedeli accorsi
in pellegrinaggio trassero motivo di ispirazione per una condotta più
consona al richiamo dell’amore evangelico.
Ed
è appunto questo spirito che animò la venerazione di illustri pellegrini,
tra i quali anche il futuro papa Giovanni XXIII, e che ancora oggi accomuna
in un ideale di fede l’intera comunità di San Giovanni Bianco. |
Monumento a ricordo di Papa Giovanni XXIII in visita alla S.Spina (foto grande) |
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