La Sacra Spina L’originaria socialità, espressa nell’edificazione della chiesa e nella celebrazione di suggestive cerimonie religiose, cui la comunità partecipava integrando l’azione liturgica con forme esteriori di monumentali apparati, si rivela anche ai nostri giorni in ricorrenze quali il Triduo dei Morti, tuttora sintesi inscindibile di ammirata teatralità e sentimento religioso. Uguale sentimento rende gli abitanti di San Giovanni Bianco gelosi custodi della Sacra Spina, una spina appartenuta, secondo la tradizione, alla corona di Cristo e arrivata a San Giovanni Bianco per merito del soldato Vistallo Zignoni, che l’aveva sottratta, assieme ad altre reliquie della passione di Cristo, al re di Francia Carlo VIII, nel 1495, durante la battaglia di Fornovo sul Taro. Oggetto della venerazione dei fedeli, la reliquia è al centro di prodigiosi fenomeni che periodicamente si rinnovano ad accomunare in un’unica devozione la gente di tutta la valle. La festa annuale della Sacra Spina, che si celebra quindici giorni prima di Pasqua, è andata assumendo, in considerazione anche del notevole concorso di persone, il ruolo di sagra del paese, occasione per ritessere il contesto religioso con sopravvivenze magiche di rituali antichi, evocati soprattutto dalle danze dei giovani attorno ai falò di primavera, salutata con l’auspicio di una stagione feconda per gli uomini e la natura.
Monumento a ricordo di Papa Giovanni XXIII in visita alla S.Spina (foto grande) |
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